lunedì 19 aprile 2010

Scala "Real" a San Siro


La gara di campionato contro la Sampdoria, come saprete, non è andata molto bene, e ha spento le residue speranze di partecipare fino all'ultimo alla lotta scudetto.
Consoliamoci però con un amarcord, che di sicuro ci renderà tutti lieti di essere milanisti, anche perchè nessuna squadra ha mai regalato ai suoi sostenitori una serata indimenticabile come quella. Sto parlando di Milan-Real Madrid del 19 aprile 1989 (oggi son 21 anni esatti da quello storico match!). Risulta impossibile dimenticare quel 5 a 0 rifilato alla merengues in un San Siro incredulo nel vedere giocare un Real Milan, aperitivo inebriante di quello ubriacante che il mese dopo avrebbe stordito lo Steaua in finale, permettendo a Franco Baresi di compiere il gesto più bello del perfetto esemplare del milanista doc: alzare la Coppa al cielo (un'abitudine che non ci stanca mai!).
Nel 1989, freschi Campioni d'Italia dopo aver annientato il Napoli di Maradona, i rossoneri si riaffacciavano con prepotenza sul palcoscenico della massima competizione europea, che tante volte avrebbero calcato (e con successo!) negli anni a seguire.
Il Real, dal canto suo, era imbattuto da ben trenta turni. Nel doppio confronto precedente aveva eliminato i Campioni d'Europa in carica del Psv Eindhoven e si presentava forte del suo prestigio internazionale.
È bene ricordare che, da sempre, le squadre italiane, quando si affacciano al Santiago Bernabeu, solitamente si arroccano a difesa del portiere nel tentativo di limitare i danni. Ma il Milan no. Con Sacchi la situazione si capovolge. E se all'andata, disputata appunto a Madrid, l'arbitro svedese Fredriksson aiuta "los merengues" a restare immacolate (1-1 il risultato), al ritorno non c'è santo che tenga.
Già, il ritorno, la madre di tutte le partite, magistralmente interpretata dal "profeta di Fusignano" e dai suoi ragazzi. E pensare che quel confronto non sembrava partire sotto i migliori auspici: un'entrata killer del giovane Albertini in allenamento aveva messo fuori causa Evani il giorno prima della gara. Nessuno si aspettava un successo così trionfale. L'esito del match pareva incerto alla vigilia. E invece si compì l'inverosimile: il Milan travolse i madrileni con il punteggio di 5 a 0. E più che una partita tra due mostri sacri del calcio mondiale sembrò un tiro a segno con vari partecipanti (Ancelotti, Rijkaard, Gullit, Van Basten e Donadoni), uniti da un comune denominatore: erano tutti vestiti di rossonero!
Il Milan fu, come scrisse il compianto Gianni Brera, "superiore ad ogni legittima attesa".
Forse a posteriori non ci rendiamo esattamente conto dell'eccezionale portata dell'impresa, ma insomma 5 gol sono molti persino contro l'Ascoli, rifilati alle merengues diventano vera e propria leggenda. Ecco una breve cronaca delle reti, e per chi volesse rivivere l'emozione, includo anche il link di un video con gli highlights della gara.


18' pt: Ancelotti dribbla due giocatori e, da fuori area, fa partire un missile di destro che risulta imparabile per il portiere Buyo, leggermente spiazzato;

25' pt: Tassotti dall'out destro effettua un traversone per Rijkaard, che con uno stacco imperioso batte Buyo;

45' pt: Donadoni crossa al centro, colpo di testa di Gullit e terzo gol per i rossoneri;

4' st: Rijkaard confeziona l'ennesimo traversone, Gullit di testa smista per Van Basten, lasciato inspiegabilmente solo in area: il Cigno con uno splendido sinistro insacca all'incrocio dei pali;

14' st: Donadoni, dopo uno splendido slalom vincente sulla sinistra, segna con un potentissimo diagonale;

Al fischio finale il pubblico impazzisce di gioia. Ha almeno cinque buoni motivi per festeggiare!

Nessun commento:

Posta un commento